Primi Passi Insieme 2/2


Come funzionano i crediti formativi?

Il sistema dei crediti formativi è un'altra novità fondamentale della nuova università: in un certo senso hai già conosciuto qualcosa di simile nella scuola superiore, ma ci sono alcune differenze importanti…

· Che cosa sono i crediti e a che cosa servono
I crediti formativi sono un metodo per misurare il lavoro dello studente. Secondo il nuovo sistema, per ogni anno di corso allo studente è richiesto un lavoro quantizzato in 60 crediti. Quindi complessivamente sono necessari 180 crediti per ottenere la laurea di primo livello, che impiega tre anni, mentre sono necessari 300 crediti per ottenere la laurea specialistica, che impiega cinque anni di studio.

· Come funziona concretamente il sistema dei crediti?
Ciascuna università assegna al superamento di ogni esame del proprio corso di studi un “peso” in crediti.. Su quale base vengono fatti questi calcoli? Si è stabilito che per ottenere 1 credito sono necessarie 25 ore di lavoro. D’altra parte questo carico di impegno può essere composto da tipologie diverse di lavoro: ore di studio individuale (almeno il 50 %, quota fissata per legge), ore di frequenza ai corsi in aula, ore di esercitazioni con il docente, oppure di laboratorio, di stage, eccetera. Anche qui è l’università a stabilire in autonomia, sulla base delle esigenze dello specifico corso di studi, il peso specifico di ciascun tipo di lavoro per il superamento di quel determinato esame.

· Che rapporto c’è tra crediti ed esami?
La quantità di crediti ottenuti per ciascun esame non va confusa con il voto dell’esame stesso, che rimane misurato in trentesimi (quindi il voto massimo è 30/30, il minimo voto sufficiente è 18/30). Per riassumere, possiamo dire che i crediti forniscono una valutazione quantitativa del lavoro dello studente, mentre i voti degli esami (e il voto finale di laurea) ne verificano il livello qualitativo.

· Fissiamo alcuni punti fermi

- A che cosa serve la quantificazione dei crediti formativi all’università?
Per misurare il lavoro dello studente, cioè per garantire da un lato uno standard minimo di lavoro per tutti, dall’altro per evitare sperequazioni, cioè che esistano corsi troppo facili e corsi eccessivamente impegnativi.

- I crediti formativi si possono tradurre meccanicamente in un determinato numero di ore di lavoro?
No, perché dipende dal tipo di lavoro che è richiesto: frequenza di lezioni, studio individuale, frequenza di seminari, eccetera.

- Chi decide quali esami valgono di più, e quali meno, in termini di crediti formativi?
Gli organi accademici di ciascuna università, considerando quali esami sono più importanti all’interno del corso di studi.

- Il peso in crediti di un esame è in relazione con il voto che si ottiene in esso?
No, crediti e voto rimangono due cose totalmente distinte: i primi misurano quantitativamente il lavoro svolto, il secondo valuta il livello qualitativo dell’apprendimento.

>>> Vedi anche : Primi Passi Insieme 1/2

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